Le fasi del restauro dei mobili antichi e la doratura
Presso il laboratorio artigiano di ebanisteria, restauro, doratura e tappezzeria di Grottarossa a Roma in Via di Valle Vescovo, 11 effettuiamo lavori di restauro di mobili antichi e di tappezzeria a partire dal semplice ritocco, passando per il trattamento antitarmico fino alla completa ricostruzione.
Mobili d’epoca o antichi?
Gli interventi di restauro sono classificati in riferimento all’epoca ed al trattamento superficiale del mobile, laccato, dorato o in legno.
Arredi di epoca più recente possono subire interventi più radicali come sverniciature al grezzo per eseguire la lucidatura del legno dal fondo, mentre mobili antichi devono essere trattati salvaguardando anche le lavorazioni dell’epoca e la patina acquisita col tempo, procedendo quindi con grande cautela ed intervenendo, per esempio, con solventi leggeri che puliscano la superfici, permettano il restauro ma non intacchino il valore che i secoli hanno portato.
L’operazione di restauro comincia quindi prima di tutto identificando il mobile per epoca, stile e per finitura (lacca, oro, legno).
In base a queste prime considerazioni si decide il tipo di intervento che si suddivide in un trattamento antitarmico preliminare laddove se ne riscontri l’esigenza, il consolidamento strutturale e restauro ebanistico, il trattamento della superficie a seconda della tipologia.
Tradizione ebanistica nel restauro
Possiamo individuare una serie di passaggi che compongono l’intero intervento e che nel nostro laboratorio vengono ancora oggi eseguiti nel rispetto della tradizione ebanistica dei restauratori:
Trattamento antitarmico
Il primo è il trattamento antitarmico che può essere eseguito o tramite applicazione di prodotto idoneo dato a pennello fino alla saturazione, o tramite gassificazione in apposito ambiente dedicato.
Pulitura
A seguire si esegue una prima fase di pulitura tramite scartavetratura o, nel caso dei mobili più antichi, con idonei solventi non aggressivi per la salvaguardia delle patine antiche,
Consolidamento
In seguito si esegue il consolidamento della struttura lignea, compiuto tramite applicazione di prodotti idonei disciolti in appositi solventi inodori ed atossici sulla materia lignea più debole, la sverzatura di parti incurvate o fessurate, l’incollaggio a caldo di perni e tasselli in legno forte, la stuccatura con pasta colorata.
Il restauro ebanistico riguarda poi la ripresa di piccole parti mancanti o distaccate ed il rifacimento o riposizionamento degli eventuali elementi sculturei.
Trattamento superficiale
A questo punto si interviene sul trattamento superficiale che, nel caso di arredi in legno, prevede la patinatura a mordenti naturali in sintonia con il colore della patina esistente o di quella che si desidera ottenere, seguita dalla lucidatura a mano a spirito e gommalacca lavorata a tampone con successiva finitura a cera spazzolata.
Restauro arredi dorati
Per gli arredi dorati la lavorazione è più complessa e comincia con il consolidamento di tutti i sollevamenti della preparazione della doratura eseguito con la cosiddetta “colla di coniglio”.
Si prosegue con la pulitura della doratura a bolo, effettuata con opportuni solventi, la stuccatura o microstuccatura a livello delle lacune o micro fessurazioni con “gesso di Bologna” e “colla di coniglio”, il nuovo trattamento con uso di bolo, la doratura ad oro zecchino in foglio 22K.
A seguire la reintegrazione pittorica di lacune, abrasioni o discontinuità cromatiche della finitura, la successiva brunitura e patinatura delle lacune per evitare il riconoscimento delle parti di restauro e per finire la lucidatura totale dell’oggetto.
Restauro mobili laccati
Nel caso di presenza di lacche quelle usate sono sempre a base naturale, anche in questo caso seguendo la lavorazione tradizionale, che ricalca quella fatta per i mobili dorati, che in molti casi presentano sia lacche che l’oro.